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“Una presenza sperante: riflettendo su Etty Hillesum” di Silvana Pavan

08/09/2022

Eccomi. Ancora una volta pronta a riscrivere l’incontro con Etty Hillesum. È l’ennesima riscrittura che mi concedo e ogni volta ritrovo qualcosa di inedito.

Ho appena terminato di preparare la serata che ci vedrà presenti al Festival della Biblioterapia in quel di Laveno-Mombello – un onore immenso – dove, con Alessandra Manzoni, incontreremo Etty Hillesum animate dal desiderio profondo di farla conoscere.

Lei: testimone di cambiamento e di rinascita.

Concluso questo lungo lavoro ho risistemato tutto il materiale utilizzato che è diventato una vera e propria fonte dalla quale dissetarsi. Un riordino che ha creato vuoto sul mio tavolo, nel mio studio; i miei gesti hanno liberato, arieggiato, aperto a nuovo spazio.

Il Diario di Etty, quel tomo dalla copertina color ottanio, era ora davanti a me e mi appariva  circondato dai mille colori dei post-it, pieno di sottolineature, appunti, segni e disegni: Lui, vissuto pienamente, consumato. Allora l’ho fatto: ho tolto ogni singolo post-it, ognuno dei quali mi riportava a una frase o a una tematica, l’ho spogliato delle mie parole, dei miei riferimenti, dei miei colori, e l’ho lasciato tornare dentro i suoi confini originari.

Ho liberato il Diario dai diversi lacci e, nello stesso tempo, anche io mi sono liberata da quegli intrecci che sono stati in grado di dare vita a un nuovo andare rigoglioso. Mi sono liberata da tutte quelle cose che sono state importanti e ancora lo sono, anzi sono diventate fondamentali: tutti “quei post-it” mi hanno permesso di mettere a fuoco passaggi essenziali, di sciogliere nodi, di dare nome e ordine alla confusione di certi momenti, accompagnandomi nella mia ricerca continua.

Eliminando quei segni non ho perduto tutta quella ricchezza perché essa continua a lavorare dentro di me. Ora ho bisogno di vuoto, di fare spazio per rinascere ancora, per incontrare Etty nuovamente.

Il suo Diario è diventato una “lettura meditativa” che non smette e non smetterà di accompagnarmi.  È diventato una lettura meditativa senza che me ne rendessi conto mentre le sue parole risuonavano continuamente dentro me come l’acqua che leviga il sasso.

E così, piano piano, è diventato urgente condividere quest’incontro, offrire questa opportunità ad altri mediante una lettura condivisa. Una lettura lenta che richiama lo stare dentro di sé in una postura interiore, che richiama “quell’inginocchiarsi” verso sé stessi che più volte Etty nella sua scrittura ci narra.

Ora è arrivato un tempo nuovo. Il tempo di cominciare una ri-lettura e mettermi in ascolto di nuove parole che possano diventare altre fioriture meravigliose dentro questi giorni di guerre lontane ma così vicine, di restrizioni e di difficoltà sempre maggiori.

La testimonianza di Etty, questa giovane donna “cuore pensante della baracca”, ci dice che è possibile, ci offre la certezza che esista una terza via capace di tenere insieme cuore e pensiero in una presenza che richiama lo “stare”.

Stare in un presente vivo e fecondo, un presente che porta in sé i semi del futuro. Una presenza sperante!

 

Sono Nata a Verona nel 1968, mi sono diplomata presso il CISERPP, scuola triennale di psicomotricità e ho lavorato in diversi servizi e partecipato a numerosi progetti fino a quando nel 2000 mi trasferisco in provincia di Lucca. Proseguo la mia attività come libera professionista e nella mia continua formazione incontro la figura del Counselor, mi diplomo nel 2014 in Conseling Biografico presso la scuola triennale di Arkè e nel 2018 come Formatrice presso la stessa scuola.

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