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Quanto vale un nome? di Linda Liguori

28/11/2020

Le parole nutrono e per questo vanno scelte bene’. Ciò che mi sta a cuore è l’uso della parola nella vita e nelle relazioni, il valore del linguaggio nella sua potenzialità positiva, nella sua capacità di farci muovere in un mondo più trasparente e per questo più comprensibile e ricco. L’uso che si può fare del linguaggio può creare gabbie o rendere liberi: quando è ben formato non lascia dubbi interpretativi, consente di costruire ponti tra il mondo interiore e quello che ci circonda, tra noi e l’alterità; consente di comprenderci e comprendere il mondo circostante, dà senso alla nostra esperienza, ci dona gli strumenti per uscire dal caos e scegliere di modificare mappe obsolete e poco rispondenti alla nostra verità interiore. La magia del linguaggio ci regala in quanto individui sempre nuove possibilità realizzabili. E’ questo l’uso della parola che mi è caro!

Linda Liguori si occupa di naming, una professione affascinante che fa vibrare i significati delle parole, in grado di accenderne la luce e mostrarne le potenzialità. Spesso le parole sono sottovalutate nella loro essenza e nella loro forza: Linda ne fa strumento di comprensione, guida e creatività.

 

QUANTO VALE UN NOME?

di Linda Liguori

“Al posto di Donald mi fu messa accanto una bambina, Mary Handsome. Subito la serrai nel mio cuore come un francobollo. Il suo nome che vuol dire “bella”, mi meravigliava, non sapevo allora che anche i nomi potessero avere un significato.”                                           Elias Canetti   

“Ma come, ci sono davvero persone che fanno questo lavoro? C’è qualcuno che tutto il giorno inventa nomi, si mette lì a pensare, a studiare e farsi venire idee? Ma cosa ci vuole a scegliere una parola, o inventarne una nuova?”                                                     da Nomi & Naming di Linda Liguori

 

 

Sono qui, in questo angolo di questo accogliente e ricchissimo sito per 3 ragioni:

apprezzo Alessandra come persona e come professionista: mi ha fatto conoscere la Biblioterapia prima e la Bibliosophia ora;
voglio narrare brevemente un mondo che abito da tanti anni: il naming e il senso del nome per una cosa, un progetto, un’impresa;
infine presento un libro sul naming che ho scritto per dare compimento a una fase della mia vita, forse per aprine una nuova.

Parto quindi da Alessandra; e parto naturalmente dal suo nome. Mica facile incontrare qualcuno che si chiama Alessandra Manzoni, e mica facile portare un nome così impegnativo. Al di là dei retaggi letterari, Alessandra è un nome di origine greca e significa “protettrice degli uomini”. Manzoni è un cognome che ha alla base il termine latino mansus contrazione di mansuetus quindi “docile”, ma anche “masticato, ammorbidito”. Nel Medioevo manso indicava anche il podere, e i cognomi come Manzi, Manzini, Manzella, Manzotti e Manzoni nascono per specificare il mestiere di chi ha a che fare con gli animali.

Quando un nome dà vita e corpo ad una creazione geniale come è il nome e brand Ideale, allora Alessandra ha fatto centro. Il nome Ideale ha dentro tanta di quella sostanza da rimanere storditi. Prima ancora di andare alle sue radici, sottolineo il gioco con Ale – Alessandra – idea – Ideare: l’idea incontra Alessandra e nasce Ideale. Ma è anche possibile intendere che l’Ideale contiene Alessandra, e quindi si vola molto in alto. Mi sposto sul significato della parola ideale, che può essere sostantivo e aggettivo. Come sostantivo un ideale è leggero e pesante, astratto e fondante, pensiero e base concreta, faro e mattone. Come aggettivo ideale suggerisce perfezione, ciò che è appropriato, adeguatezza, il meglio cui si poteva pensare, la soluzione ambita.

Un bellissimo gioco che si fa parola e nome.

Già, si fa nome. Il nome è la nostra identità. Ce lo troviamo alla partenza e lo portiamo addosso per tutta la nostra vita. Cambia il colore dei capelli, la pelle, lo stato fisico, ogni singola cellula, la statura, anche il colore degli occhi; ma il nome non cambia, aderisce perpetuamente a noi e ci presenta, ora e sempre. È la stessa cosa per un prodotto, un’azienda, un servizio: il nome comunica in anticipo la sua personalità, il suo stile, i valori in cui crede. Il nome Apple parla di opportunità da cogliere, di accessibilità come poteva essere il personal computer 30 anni fa, di facilità, di qualcosa raggiungibile. Amazon dice immensità, apertura, potenza, flusso travolgente come quello del Rio delle Amazzoni. Nike infonde un senso di vittoria, di successo, scolpisce un obiettivo. NaturaSì invita in un mondo genuino, autentico, schietto, adatto agli amici della natura. Guai se questi nomi dovessero cambiare, guai se i loro proprietari decidessero di “svecchiare” la loro offerta cambiando il nome.

Il naming studia i nomi commerciali, le strategie e i percorsi per arrivare al nome più adatto per una proposta, i modi per far entrare quanto più senso in 2 o 3 sillabe. La mia attività di brand naming consiste nell’aiutare le aziende a trovare il nome efficace in relazione alla loro personalità, al mercato e alle persone che ne beneficeranno. Ho incontrato la prima volta il naming mentre lavoravo alla tesi di laurea in filosofia sugli aspetti simbolici della comunicazione pubblicitaria. Ho scoperto una società di naming a Milano con cui ho cominciato a lavorare, e dalla metà degli anni 90 mi occupo di trovare il nome giusto per biscotti, società finanziarie, servizi di delivery, scarpe per bambini, automobili, prodotti dermatologici, studi professionali.

In autunno del 2019 sono stata contattata dalla redazione di Zanichelli, che ha sviluppato una collana editoriale che si chiama Chiavi di Scrittura. In ogni volume la scrittura viene affrontata da una specifica angolatura: la fluidità, la struttura, la sintassi, le figure retoriche, scrivere una mail, scrivere al cliente. Qualcuno ha pensato al naming come un modo specifico di usare le parole, moltiplicarle creando neologismi, dare ritmo, stile, finalizzarle a rappresentare un’idea. E così, qualche mese prima del lockdown ho cominciato a scrivere Nomi & Naming, ed ho passato le settimane di isolamento e i mesi successivi presa nella sua gestazione.

Gli appassionati di lettura e di sapere, i libri li leggono. Ma sono certa che gli appassionati di libri amano anche scrivere e farsi rapire dalle parole. Per questo sono contenta di aver scritto questo libro per una collana così specifica, e sono grata di essere qui, tra gli amici di Alessandra.

Tags: naming, nomi, parole

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