Ecco, ora puoi chiudere un po’ gli occhi;
No, non così forte, solo un po’, tanto che le palpebre
fredde si posino sugli occhi.
Continuerai a vedere nel cielo un simile azzurro.
Quasi capirai dove di colpe se ne sia andata la neve.
Certo, ancora non puoi metterti sotto i tre pioppi lì allineati.
Comunque la cornacchia non c’è più. Oggi
ho sentito pigolare un vero uccello di buon mattino.
Non stai fuori ancora molto, per il momento.
Ma forse domani già potrai tenere un po’ più a lungo gli occhi chiusi.
Ora il sole crescerà di giorno in giorno.
E se tutto va bene presto è primavera.
Rivista “Poesia” (n. 303, aprile 2015)
traduzione di Gio Batta Bucciol
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