Il materiale letterario è lo strumento principe della biblioterapia, la quale valuta l’efficacia dei testi a partire dalla potenzialità nel produrre emozioni capaci di stimolare un cambiamento nell’individuo a seguito della loro integrazione. Le neuroscienze confermano che le parole e le storie che ne derivano stimolano le emozioni; esse sono in grado di prolungare l’attenzione agendo sul rimodellamento del tessuto neuronale. Scrive Carl Menninger, padre della biblioterapia clinica “Dal momento che sappiamo che alcuni libri hanno cambiato il modo di pensare del mondo (Freud, Dostoevskij, Einstein) possiamo facilmente credere che l’individuo possa veder cambiare la sua vita in seguito alla lettura del libro”.
Romanzi, racconti, storie, fiabe, saggi, testi di canzoni, aforismi, e soprattutto…POESIA. Leggere poesia muove il cuore, stimola i pensieri, sospende il respiro e riossigena. La poesia lascia le sue impronte nel profondo: ascoltarla, leggerla o recitarla ridisegna i circuiti celebrali. La poesia attiva le immagini che sono depositate nel nostro inconscio, per dirla con Jung, pesca nel nostro immaginario.
Certo l’uso che ne fa la biblioterapia è lungi dall’interpretazione didattica o dalla prassi della critica letteraria. La metodologia valorizza la poesia mediante la lettura espressiva che ne segue il ritmo e i colori delle parole; la potenzia con il pensiero libero e divergente che lascia spazio al sentire attivo del cuore; la scova nelle sue pieghe ponendo l’accento sulle immagini che è in grado di produrre; la vive attraverso la scrittura e la riscrittura creativa, l’arte che la ridisegna, la musica che la amplifica.
Scelgo sempre almeno una poesia all’interno dei singoli laboratori che pianifico e realizzo. E quando leggo poesia le persone volano via, stanno nel silenzio pensoso e dopo un breve momento meditativo riemergono portando con sè pensieri ed emozioni che parlano del loro vissuto. La poesia si sintonizza con le vibrazioni delle singole vite e diventa le parole per dirle.
Grazie, come sempre molto intrigante la tua riflessione sulla poesia. E’ vero, quando si sta nella poesia è un po’ come ci si elevasse ad una dimensione alta, dove tutto si assapora in modo profondo. Poche parole, ma efficaci per penetrare e lasciare qualcosa nel proprio spirito.
ne sono convinta!