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Perché scrivo (di Arte)

28/07/2022

“Scrivo di arte perché sono una che crede.
Credo
nel potere
delle parole
soprattutto delle
PAROLE SCRITTE.

Ho visto lo splendore e la potenza delle parole.
Ho vissuto la potenza della ripetizione,
l’intossicazione della stimolazione ritmica e retorica.

Scrivo perché amo le parole.
O meglio, cosa c’è di più erotico di un corpo con sex appeal?
Una frase con sex appeal.

Scrivo perché mi piace scrivere.
Scrivo di arte perché fornisce un contesto (sicuro).

È unprivilegio saper leggere ed essere letta. Che meraviglia poter
avere conversazioni con esseri (viventi e morti) senza doverli
incontrare.

Scrivo perché rispondo istintivamente a qualcosa di già scritto.
Sono influenzata dalla LEGGE. La LEGGE è già stata scritta. Siccome vengo dal Sud Africa, si sa che una virgola o una parentesi di troppo possono costare caro alla vita di una persona. Un buon avvocato (interprete della legge) è fondamentale per la sopravvivenza. Non c’è bisogno di rispettarla, c’è bisogno però di conoscere degli escamotage per raggirarla: oppure riscriverla.

Vorrei crescere, alzarmi, anche se preferisco stare distesa (scrivo da stesa).

Scrivo delle mie opere perché voglio dire la mia.
Potrei non essere l’unica autorità, né la migliore, ma voglio partecipare alla stesura della mia storia. Perché gli artisti dovrebbero essere approvati da autorità esterne. Non mi piace essere paternalizzata e colonizzata da un qualsiasi Tom, Dick o Harry che capita (maschi o femmine).

 Capisco perché a tanti visual artist non piacciono le parole nelle opere d’arte.

Credono che le parole sporchino l’acqua pulita che
deve rispecchiare il cielo. Disturba
il piacere dell’immagine in silenzio,
la libertà dalla storia, la bellezza
di forme senza nome.

Voglio dare un nome ai nostri dolori.
Voglio continuare a cambiare
i nostri nomi.

Sono consapevole che né le immagini né le parole,
potranno salvarci dall’ubriachezza e
dalla brama causata da questo mondo
che cambia.
Parole e immagini bevono
dalla stessa bottiglia.
Non c’è nessuna purezza da proteggere”

Marlene Dumas, Sweet Nothings – Notes and Texts 

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