In questa giornata di bilanci, di conclusioni e inizi mi sono domandata quali sono le stelle di cui sento maggiormente la mancanza, quali i desideri inascoltati, i sogni nascosti nel profondo.
In un mondo così complesso, porto me stessa esprimendo questa notte “un desiderio” con lo sguardo rivolto al cielo in cerca di stelle cadenti.
E di questo desiderio voglio rispondere per tutto l’anno a venire…
“Mi sembra di volere, ma che cos’è che voglio?
Desidero che cosa? Non lo so.
È come quando d’estate alzo gli occhi
al cielo sperando di vedere una stella
che cade, o che potrebbe cadere, incerta
dei miei voti mi affido pigra a quell’ambigua
parte di me segreta, separata da me,
da me dimenticata nel mio retrobottega
che forse tiene ancora in sé, se c’è,
la forma originale, lo stampo del piacere
e a voce chiusa dico: si compia ciò che voglio
si avveri il desiderio. Anche se non lo so
non lo conosco, la stella lei lo sa,
perché è lontana.”
Patrizia Cavalli da “Amore non mio e neanche tuo”
in “Pigre divinità e pigra sorte” (Einaudi Editore, 2006)
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