Quando mi domando quali siano i principali obiettivi che perseguo con l’utilizzo della biblioterapia nel lavoro che svolgo con i gruppi, cerco sempre di riferirmi ai fondamenti della metodologia, a chi ha gettato le basi di questo strumento versatili e potente.
Per non dimenticarmi mai del senso che questo mio lavoro ha e della responsabilità che il mio ruolo riveste, riprendo spesso i manuali storici e sottolineo parole e riflessioni di chi, pioniere, ha cercato di mettere ordine e dare sostanza a “semplici” intuizioni sulla potenza della lettura.
I testi più affascinanti sono ancora in lingua originale e ricordano che le origini della biblioterapia sono lontane nel tempo e necessitano, ovviamente, di essere ricontestualizzate e riattualizzate ma, al contempo, che la metodologia ha delle basi precise e ben codificate ed è importante tenerle presenti.
Riprendo le parole di Arleen McCarty-Hynes nel suo Hand Book del 1986 e scopro quanto siano ancora illuminanti: la biblioterapia ha quattro obiettivi principali
1. Migliorare la capacità di rispondere stimolando e arricchendo le immagini e i concetti mentali
e aiutando a far emergere i sentimenti riguardo le immagini stesse;
2. Aumentare l’autocomprensione aiutando gli individui a valorizzare la propria personalità e a diventare più informati e più accurati sulle auto-percezioni;
3. Aumentare la consapevolezza delle relazioni interpersonali;
4. Migliorare l’orientamento alla realtà.
“È così, libro dopo libro, che si impara a far convivere opinioni completamente diverse e cozzanti dentro di sé, senza mai finire nel cieco fideismo e tutela di nessuna, ma destrutturandosi e ristrutturandosi in un percorso che è vero arricchimento e crescita. Solo lasciando che la realtà, e l’ascolto di essa tramite i canali dell’Arte e della Bellezza, ci spezzino e ci attraversino tutti, solo lasciandosi inondare con orecchio attento da quelle vibrazioni di inchiostro, e di suoni, immaginando una realtà che non è più fantasticheria, ma vera strada alchemica per una reale conoscenza, possiamo leggere per diventare vivi.”
da “Come diventare vivi” di Giuseppe Montesano
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