Consulenza dell’educazione

"Quello che abbiamo ricevuto non dobbiamo restituirlo a chi ce l'ha donato, ma dobbiamo donarlo al mondo così da diffonderlo."

 

La mia idea di consulenza dell’educazione ha come base di partenza la filosofia umanistico esistenziale la cui domanda di fondo è: “Come è strutturato l’uomo”.

I suoi presupposti di base, assiomi non dimostrabili:

  • ogni persona ha diritto di esistenza ‘a prescindere’, ossia ciascuno nasce con la possibilità di ‘vivere bene’ nella propria vita così com’è;
  • ognuno è responsabile verso il proprio destino, è in grado di decidere, ha potere su di sé e sulla gestione di ciò che non sceglie nella propria vita;
  • ciascuno ha possibilità di cambiare di ciò che ha deciso; ogni individuo ha capacità di pensiero che gli consente una trasformazione possibile e alla propria portata.

Illuminante è la metafora del Principe ranocchio: tutti noi veniamo al mondo equipaggiati degli strumenti necessari ad una vita integrata, ma in seguito subiamo un ‘incantesimo’ che ci trasforma. È necessario tenere sempre presente dunque che in ognuno di noi esiste un Principe, dobbiamo ricordarlo a noi stessi e agli altri, con una comunicazione atta a riportare in luce le sembianze originarie, in grado di attivare un lavoro di recupero delle funzioni perdute.

Queste funzioni fondamentali sono le competenze che la persona integrata possiede originariamente. Innanzitutto la capacità di essere consapevoli: sapere dove siamo, cosa c’è intorno a noi, chi siamo. La spontaneità, la capacità innata che hanno i bambini di portarsi con libertà e con leggerezza nelle relazioni. La capacità di essere intimi, la possibilità di portarsi nelle relazioni come si è nella nostra profondità, attingendo a uno stile di contatto che si può creare solo all’interno di una relazione che sentiamo essere accogliente.

Noi tutti abbiamo ‘fame’ (una necessità quasi vitale) di struttura – ossia di prevedibilità e sicurezza – e di stimoli che ci dicono che siamo nel mondo. La cura di sé passa attraverso la consapevolezza che esistono desideri e bisogni; la scommessa è capire quale sia il bisogno che soggiace al desiderio, in una prospettiva di ricerca e scoperta del linguaggio con il quale ognuno si esprime e parla della propria libertà, del proprio viversi libero. La scommessa è capire come può ciascuno soddisfare i propri bisogni con i mezzi che ha a disposizione, secondo una forma di creatività del tutto personale: “Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai niente. Sii gentile. Sempre.” Platone
Ciascuno ha diritto di esprimersi per ciò che sente ed è in grado di decidere per la propria vita, di gestire ciò che non ha scelto e il proprio spazio di libertà. “Tutti noi abbiamo la possibilità di riconoscere ciò al quale stiamo rinunciando per riapprezzarlo quando lo riavremo”. Papa Francesco

L’obiettivo di questa ricerca è quell’autonomia che ha a che fare con la consapevolezza, l’intimità e la spontaneità nella propria vita. E’ quel diventare capaci di prendersi cura di sé stessi, prima che degli altri, accettando le responsabilità di cui abbiamo bisogno per conseguire ciò che desideriamo in armonia con il nostro sentirci bene.

Questa è la prospettiva educativa nella quale mi riconosco; essa attinge sia alla filosofia umanistico-esistenziale, che alla maieutica socratica della filosofia antica, ma guarda anche alla prospettiva psicoanalitica della Logoterapia di Viktor Frankl, così come a quel ‘sentimento oceanico’ di cui parla Hadot. Il perseguimento di una vita più vera e autentica è realizzabile prendendosi cura delle relazioni che ci innervano, da vivere come risorse e opportunità anziché come impedimenti o limiti. Questa prospettiva richiede una particolare forma di coraggio che è in fondo una forma di fedeltà alla vita e a sè stessi: “Tante cose sono belle a vedersi – diceva Schopenhauer – ma essere una di loro è tutt’altra cosa.” , bisogna avere il coraggio di accettare consapevolmente il fatto di essere proprio una di loro.

“Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza.
Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo.
Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza”.

Antonio Gramsci