Blog

Camille Claudel di Odile Ayral-Clause

12/03/2021

Rodin «Tutti sembrano convinti che la signorina Claudel sia ancora la mia protetta, e invece è solo un’artista incompresa, può vantarsi di aver avuto contro gli amici scultori e gli altri che mi hanno sempre ostacolato, Non scoraggiamoci, caro amico, perché sono sicuro che alla fine avrà successo, ma certo, la povera artista sarà triste ancora più triste a quel punto, conoscendo meglio la vita, essendo piena di rimorsi e rimpiangendo la fierezza d’artista e la sua onestà nel lavoro, rimpiangendo di aver impiegato tutte queste forze in una lotta e per una gloria troppo tardiva che vi ripaga con la malattia.»

Camille «A dire il vero, preferirei fare un mestiere più seducente, che attira il mondo anziché farlo scappare. Se avessi ancora il tempo di cambiare corporazione lo farei. Avrei fatto meglio a comprarmi dei bei vestiti e dei bei cappelli che facessero risaltare le mie qualità naturali invece di dedicarmi alla mia passione per costruzioni di dubbio gusto e gruppi più o meno arcigni. Quest’arte sciagurata è più adatta alle grandi barbe e alle brutte racchie che a una donna relativamente ben fornita dalla natura. Perdonate queste riflessioni amare e tardive, che non addolciranno certo quei mostri villani che mi hanno lanciata su questa pericolosa china»

«Desiderava, sopra ogni cosa, allontanarsi dall’ombra di Rodin, essere riconosciuta come un’artista con il proprio stile distinto e originale. Nel 1893, quando aveva appena iniziato a lavorare da sola, mostrò alcuni schizzi e idee al fratello. “Vedi – spiegava- non assomigliano più in niente a Rodin.»

da CAMILLE CLAUDEL di Odile Ayral-Clause

 

La sua opera più nota è “La Valse”. Basta osservarla per comprendere quanto, per Camille, l’arte fosse una vocazione la quale,  unita ad un talento straordinario, la resero capace di andare al di là della materia e oltre il limite del corpo.

Una donna dagli occhi chiarissimi, pieni di passione, capace di una concentrazione assoluta, una dedizione totale alla creatività, rapita dalla potenza del perturbante, fu travolta dall’amore.

Quest’anima, lottando per la sua indipendenza, per le sue idee, per il fatto di credere fortemente nel suo talento, piano piano fu risucchiata dalla sua stessa ombra. Una grandissima figura, un femminile potente e fragile al contempo, chiamata a combattere contro una storia clandestina complicata, contro convenzioni sociali implacabili e contro un intrigo di rabbia e ossessioni che la portarono alla paranoia.

Fu condannata a oltre 30 anni di manicomio e abbandonata alla follia. Restano le sue opere a parlarci di lei.

Una biografia intensa, appassionante, sostenuta da un epistolario commovente.

 

Tags: arte, biografia, donna, femminile

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *