Buonanotte, Signor Tom è un libro dell’ACCANTO, uno di quei libri che riverberano con le parole di Neruda “Ognuno ha una favola che non riesce a leggere da solo. Ha bisogno di qualcuno che con la meraviglia e l’incanto negli occhi, la legga e gliela racconti”. È un libro di presenza, di incontro vero e profondo tra due anime che nella vicinanza reciproca si curano e tornano alla vita.
“La settimana scorsa ha riso sa? È stata una specie di risata nervosa ma ha riso. Non era ancora mai successo. Credevo non avesse il senso dell’umorismo” […] Non aveva più quel suo cipiglio perenne. Le rughe intorno agli occhi si erano distese. Dietro la scorza burbera c’era un uomo gentile, e se non fosse stato per l’arrivo di quel ragazzino apparentemente insulso nessuno lo avrebbe mai scoperto”
È una favola in cui la trasformazione dell’eroe avviene in due personaggi: il signor Tom e il piccolo Willie. Due solitudini che si scoprono legate da un elemento in comune: un passato doloroso e un presente finalmente generativo e in grado di aprire a un futuro pieno di umanità. Come un vero personaggio si muove la FIDUCIA che ciascuno è in realtà avviato verso il meglio di sé; essa, nel suo agire silenzioso, consente ai due di scoprire ciò che è stato sepolto nel tempo dal dolore e dalla paura: desideri e talenti, calore e affetto, stupore e bellezza.
“Inizieremo stasera” dichiarò secco “T’insegnerò a leggere e a scrivere. Per prima cosa ti farò vedere come si scrive il tuo nome.” A Willie pizzicavano gli occhi mentre il pavimento oscillava dietro un velo di lacrime. Era al settimo cielo. “Oh, signor Tom” fu l’unica cosa che riuscì a dire. Tom si stupì quando si accorse che anche lui sentiva un groppo in gola. […] “ Non ti picchierò, se è questo che ti preoccupa. Coraggio, provaci” lo esortò gentilmente. “Io sto qui di fianco a te, così ti dico se stai andando bene”.
Il loro tornare a splendere avviene mentre tutto intorno si muovono luci e ombre. Ci sono sentimenti importanti come l’amicizia, la solidarietà, la generosità a rendere solide le basi della trasformazione; ma l’eroe deve anche superare numerose prove prima di poter sconfiggere il drago: la malattia fisica e mentale, la violenza, il dolore, la morte. Nulla è risparmiato al piccolo Willie; per rinascere dovrà sprofondare nel buio più cupo, ma lì troverà la mano forte di Tom che lo riporterà alla luce.
“Credo che tua mamma sia molto malata […] A volte le persone hanno un altro tipo di malattia, sai. Una malattia della mente. E di solito sono molto infelici. Credo che tua mamma sia una persona così. “Signor Tom, voglio restare qui. Non voglio tornare da lei, neppure se dice che è malata.” Non ci tornerai più… perché mi ci sono affezionato a te, ecco. Mi mancavi” […] “Signor Tom… le voglio bene” e invece del gelo che aveva immaginato di avvertire pronunciando quelle parole, si sentì pervadere da un senso di calore che gli si irradiò dalla pancia al petto”.
Non manca anche un coro di anime belle che con dolcezza e rispetto, forza e determinazione partecipano a questa Rinascita. La Storia è l’ombra che agisce sullo sfondo con il suo imbruttimento, la guerra e la fame. L’Uomo è in parte giocato dagli eventi ma trova nell’energia dell’ ACCANTO la forza per emergere in tutta la sua luce.
“Secondo te si può morire di felicità? […] E’ che mi sento sul punto di esplodere, e se succedesse ci sarebbero dei pezzettini di me sparsi per tutto il campo”.
Recensione di Alessandra Manzoni
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