“Guarda da quassù…guarda che splendore l’orizzonte! Non c’è confine da questa altezza se non nei limiti che poniamo noi stessi.” Il suo io più profondo rappresentava orizzonte e limite, ma lui era riuscito a sdoppiare quel limite e intravedere un orizzonte possibile e meraviglioso. Il suo punto di vista lassù apriva lo sguardo ad uno spazio incalcolabile di possibilità. I confini tra la sua storia e quella di altre persone non fu una barriera invalicabile. La lunga palizzata che delimitava il suo orto era stata divelta. L’unico modo per andare al di là dei suoi limiti era quello di conoscerli ed accettarli. Fu comprendendoli che ebbe modo di oltrepassare il recinto e tendere verso l’eterno mistero della vita.
da Confini di Lucia Valentini
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